IL LIBRO CHE LA CHIESA NON TI FAREBBE MAI LEGGERE
– Tim C. Leedom e Maria Murdy (Recensione)

Atteso con impazienza; trovato con una certa dose di emozione. Iniziato a leggere con entusiasmo, ma man mano che procedevo l’euforia andava diminuendo. I primi capitoli decisamente interessanti; poi sempre più deludenti. Altri davvero discutibili, troppo inverosimili per il mio gusto; ma non tutto è totalmente fantasioso o banale. Sul tema, oggi, esiste una vastissima gamma di letture e questa non è certamente la migliore. Tuttavia, se si vuole riconoscere un merito agli autori, forse, è quello di dare accesso a molte nozioni ignote sulle religioni poco conosciute dal vasto pubblico. Infatti, molti accenni storici menzionati sono poco noti ma anche oltremodo interessanti; alcune pagine tratte da fonti – pochine a dir la verità – meritano più attenta attenzione ed altre una migliore e seria analisi.

Non mi riferisco, certamente, al romanzo di successo di Dan Brown; quello non ha pretese storiografiche; è, senza alcun dubbio, un eccellente invenzione romanzesca, ma niente di più. La bibliografia di questo libro, invece è molto incompleta, peccato. Fra gli autori citati, mi possono andar bene Thomas Paine ed Ingersoll, ma mancano “all’appello” autori di ben maggior credito, su cui non fanno nessun accenno.

L’elenco dei liberi pensatori, poi, oltre ad essere del tutto insufficiente, a me sembra addirittura banale: Freud? Sì, non neghiamogli i suoi meriti; ma non è più ciò che si diceva, infatti, nel frattempo anche la psicanalisi ha fatto molti passi avanti. Henry Miller? Pablo Picasso? Marlon Brando? Vien voglia di sorridere…
E Socrate, Erasmo, Voltaire, Montesquieu, David Hume, James Stuart Mill, Benjamin Constant, John Locke, Blaise Pascal, Spinoza, Kant, Goethe, Heine, Tocqueville, Lord Acton, Bernard de Mandeville, Wilheml von Humboldt, Max Weber, Ludwig von Mises, Raymond Aron, F. A. von Hayek, Karl Popper, Hannah Arendt, Henry Thoreau, Bertrand de Jouvenel, Unamuno, Kierkegaard, Ortega y Gasset, Huxley, George Orwell, solo per citarne alcuni, dove li hanno lasciati?

In conclusione, direi che si tratta di un libro polemico che concede eccessiva importanza all’ateismo. Personalmente, ho l’impressione che lo stesso ateismo costituisca una forma religiosa camuffata, la cui fede non è altro che il materialismo. Secondo me, il vero ateo si comporta ben altrimenti, senza necessariamente dichiararlo: per caso non è colui che, recandosi in chiesa recita salmi in maniera automatica – come dire – meccanicamente, mentre adora simboli come se fossero feticci che rappresentano idoli, praticando una certa forma di animismo?

Certo, anche la mia interpretazione è sospetta; ma non riesco a concepire come una mente limitata e finita possa immaginare e addirittura descrivere ciò che è Tutto, ciò che è infinito e soprattutto ciò che è Mistero. Probabilmente avrà ragione Pascal, che nel dubbio raccomanda la fede che non costa niente… Mentre l’illuminazione non è un dono per pochi eletti? Non finiremmo mai…

Ad ogni modo, credo che valga la pena di leggere l’opera; eppure, devo confessare che mi aspettavo ben altro e se proprio qualcuno intende approfondire l’assunto potrà, magari, leggere IL LIBRO CHE GESU’ NON TI VREBBE MAI FATTO LEGGERE di Lynn Nicklett e Clive Price. Tuttavia, pure questo, risulterà piuttosto incompleto; infatti, non menziona le diverse tesi delle fonti orientali, fra le quali anche i registri della letteratura islamica: i Musulmani contemplano Gesù come profeta che aveva anticipato Maometto. Numerose letture rivelano, fra l’altro, eventi anteriori alla breve missione di Gesù – degli anni in cui i Vangeli non fanno alcun riferimento – e sostengono la sua sopravvivenza in India di cui questi due autori praticamente non ci dicono niente, forse per non compromettere le tesi delle loro altre opere.